Ci sono degli oggetti che nel 1983, in Italia, sembravano venuti dallo spazio. In un’epoca ancora ampiamente dominata da voluminosi monitor a fosfori verdi e da computer portatili per modo di dire, senza batteria e dal peso contenuto entro i 10KG, qualunque dispositivo portatile avesse attaccata una tastiera e un monitor, dalla calcolatrice scientifica in su, bastava ad esaltare l’immaginazione del proto-smanettone.
Sotto il profilo tecnico, M10 è basato sulla CPU 80C85 di OKI, compatibile con Intel 8085, RAM dagli 8 ai 32KB, ROM da 32 o 64KB, porte parallela e seriale, più una dedicata all’unità a nastro e una per il collegamento a lettori di codici a barre.
I software inclusi erano il BASIC, un word processor con funzioni di copia - incolla, un software per la comunicazione con altri dispositivi, una rubrica ed una agenda.
Era quindi molto usato in ambito giornalistico, o comunque da tutte quelle persone che necessitavano di scrivere anche in mobilità.