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Il festival della filosofia Mimesis al Malignani

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ESSERE COSMOPOLITI, questo il titolo del festival, che evoca la necessità di guardare il globale partendo dal locale: a partire dalla tecnologia che oggi ha radicalmente mutato i rapporti e le distanze. Ne hanno parlato Luca Taddio, direttore artistico del festival, dopo l’introduzione del preside Andrea Carletti, del sindaco Furio Honsell e dell’assessore alla Cultura Federico Pirone, moderati dal prof. Damiano Cantoni. Centrale l’intervento di Roberto Siagri, fondatore e presidente della ditta Eurotech, chiamato ad approfondire l’argomento davanti alla folta platea di studenti.

«Il futuro è l’ineludibile abbraccio con la tecnologia.»- queste le sue prime parole - «E la tecnologia, le tecnologie oggi sono liquide, entrano dappertutto, invadono ogni interstizio». Ha poi esposto il concetto di “crescita esponenziale” per introdurre l’idea di estremamente grande e estremamente grande, dove esistono i moltissimi universi da esplorare.  La crescita esponenziale non è immediatamente visibile perché ingannevole nella prima fase, in cui cresce poco, ma diventa dirompente nella seconda fase, che è quella che attualmente viviamo, dove si cresce moltissimo. «La tecnologia è uno straordinario acceleratore» -dice Siagri  -«basta pensare al progresso fatto in questo secolo. E’ stato calcolato che equivale a 20.000 anni di progresso del secolo scorso. Il futuro è già qui, ma non è equamente distribuito. Non è qui perché non lo favoriamo attraverso i grandi sistemi dell’economia e della politica». Altra pillola di conoscenza elargita agli studenti: «Se una cosa è fisicamente possibile, soddisfa i bisogni umani e può portare un guadagno, certamente si farà per quanto sembri impossibile. Le idee giudicate impossibili molto spesso sono proprio quelle vincenti». Tutta la tecnologia è algoritmo ma per innovare davvero ci vuole una quinta dimensione, oltre a spazio, tempo, energia e materia: la conoscenza. E per un miglioramento a livello  sociale la scienza non può essere sola, è necessario anche cambiare i modelli economici. “La fine della povertà è attesa per il 2030”- ha detto mostrando una serie di slides e numeri convincenti a dimostrazione che maggiore è la diffusione delle tecnologie maggiore sarà il numero di innovazioni e più veloce e diffuso il miglioramento sociale. La conoscenza è apertura, disponibilità al diverso: in conclusione, se non sei cosmopolita non puoi  costruire il futuro. Parola di Roberto Siagri.

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