L’esperienza vissuta con Vicino/Lontano non è classificabile con una delle quattro opzioni presenti nell’autorizzazione da firmare sul libretto. Essa si discosta da qualsiasi schema rientri nell’ambito scolastico: non si tratta, infatti, di qualcosa che sviluppa quella mente logica e pragmatica che si forma con ore e ore di studio, è qualcosa che amplia quell’altra parte del nostro cervello, quella emotiva, critica, passionale… insomma, dilata il cuore.
Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di poter partecipare come gruppo classe a tale evento e ciò non ha fatto che renderlo più costruttivo: in gruppo ci si confronta, si discute e si imparano prospettive diverse attraverso le quali osservare ciò che ci circonda. A Vicino/Lontano il senso di collettività si percepiva particolarmente: una collettività ideologica, quella del desiderio di un mondo migliore.
In questa edizione si è affrontato il tema della legalità, molto sentito ai nostri tempi, perché più cresce la sensibilizzazione più si apre gli occhi sulla realtà. Nei giovani va fatta esercitare la consapevolezza, perché conoscere questa nostra grande casa comune chiamata Terra ed i suoi numerosissimi inquilini è il primo passo per riuscire a scegliere di intervenire, di “aggiustare prima di buttare”.
È stato questo il motto che alcuni studenti dell’Istituto Alberghiero B. Stringher hanno portato sul palco in termini di spreco alimentare. La presentatrice l’ha ribadito più volte: noi siamo il futuro. E un complimento del genere porta con sé grandi responsabilità, ma possono bastare i piccoli gesti per fare la differenza. Non solo l’Istituto “Stringher”, ma anche il “C. Percoto”, il “G. Sello”, il “N. Copernico”, il “A. Malignani” e il “G. Marinoni”. Ogni scuola ha offerto la propria interpretazione della tematica attraverso esibizioni di vario genere: cortometraggi, balli, canti e performance circensi.
Questi andavano alternandosi ad alcuni ospiti provenienti da diverse parti d’Italia, che hanno voluto portare la loro testimonianza. È stato il caso di Simmaco Perillo, presidente della cooperativa sociale “Al di là dei sogni” che si impegna nella gestione dei territori confiscati alla Camorra. La sua dura lotta, raccontata a cuore aperto, ha voluto dimostrare come sia possibile debellare quella piaga chiamata mafia e ricondurre una regione, da troppo tempo accompagnata da stereotipi, sulla genuina strada delle sue nobili radici.
Di cambiamento ha parlato anche Salvator Inguì, giunto dal Dipartimento di Giustizia Minorile di Palermo, accompagnato da due ragazze. Sharon (25 anni) e Concetta (19 anni) hanno raccontato, con coraggio e umiltà, le loro difficili esperienze e il loro impegno per un dignitoso riscatto sociale. Un esempio molto vicino a noi adolescenti che ci ha dimostrato come sia sempre possibile recuperare la retta via, anche se si sono effettuate deviazioni.
Ma questa possibilità non è concessa solo ai più giovani, ai quali si prospetta ancora tutta una vita davanti, bensì anche chi più maturo di età intende rimediare: è stato il caso di un detenuto della Casa Circondariale di Udine che ha rappresentato molti altri uomini pentiti delle loro azioni e desiderosi di cambiare accettando la pena e sfruttando il tempo di detenzione per riflettere e progettare il loro nuovo futuro in nome della legalità.
Queste buone condotte però non si possono attuare se non si è guidati da una passione: Anthony Basso, ex studente e orgoglio dello “Stringher”, ci ha intrattenuto con un una brillante performance musicale orchestrata solo con la sua chitarra acustica. Un personaggio stravagante e carismatico, esempio di come tutto ciò che amiamo fare possa essere coltivato per raggiungere livelli di grande soddisfazione.
Insomma questo è stato Vicino/Lontano, edizione 2017: un modo per crescere, per aprire quella mente che tende a chiudersi e a farsi chiudere; un’occasione per apprezzare questo mondo, che spesso ci delude, e un modo per imparare a migliorarlo.
Giulia Del Torre, 2C LSA
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