Il giorno sabato 18/03/2017 le classi 2MME^G e 2MME^F hanno partecipato all’incontro con Marco Anzovino, all’Auditorium comunale di San Giovanni al Natisone. Anzovino è assistente sociale, educatore presso la Comunità per il Recupero di tossicodipendenti «Villa Renata» (Lido di Venezia). Oltre ad essere un educatore, è anche un cantante, un percussionista, un musicista e produttore. Vincitore di numerosi concorsi grazie a canzoni di sua composizione. Vanta collaborazioni con Gino Paoli, Fabio Concato, Iskra Menarini, Luisa Corna, Princezito e altri. E' conosciuto anche per aver scritto i due libri: “Turno di notte” e “Le tre ragazze al terzo piano”.
Appena arrivati in auditorium c’è stata una sua breve introduzione su quello che avremmo fatto durante le ore successive e si è presentato stringendo la mano a ciascuno di noi. L’incontro era incentrato sui giovani, sulla loro capacità di prendere decisioni e sul problema dell'alcool e del rischio di devianza.
Nel frattempo sono giunti in auditorium alcuni alunni delle scuole medie di San Giovanni. Quando tutti hanno preso posto l’educatore ha iniziato a parlare, dicendoci quanto sia importante prendere decisioni alla nostra età e raccontandoci degli avvenimenti della sua adolescenza.
Successivamente ha cantato e suonato la canzone di Ligabue, dal titolo “Balliamo sul mondo”, testo molto significativo per la sua crescita. Successivamente ci ha riferito una sua recente esperienza riguardante il rapporto tra i giovani e l’alcool, raccontandoci dell'aiuto da lui rivolto a un padre preoccupato per la presenza di bevande alcoliche alla festa di compleanno della figlia adolescente. Parlando con la ragazza Anzovino l'ha convinta a riferire ai suoi amici che alla festa non ci sarebbe stato alcool. In seguito alla reazione degli invitati, ben 80 ragazzi su 100 non si sarebbero presentati, circa 20 sarebbero stati ugualmente entusiasti di festeggiare insieme a lei, la ragazza rimase delusa. Grazie all'aiuto dell'educatore la giovane è riuscita a comprendere che le persone che si sarebbero presentate, anche se poche, lo avrebbero fatto per lei, non per la festa in sé.
Grazie a questa serie di testimonianze ci ha fatto capire quanto sia importante la nostra vita, il nostro nome, il nostro cognome e l'importanza di non nascondersi e chiudersi dietro un apparecchio tecnologico. Per farci apprezzare meglio il nostro valore, come persone, ci ha raccontato della sua infanzia: era un ragazzo chiuso e insicuro, escluso dai suoi coetanei. Ci ha detto che grazie alla musica è riuscito a “uscire” da questo grande problema: la solitudine e l'insicurezza.
L'episodio che lo ha fatto credere in se stesso accadde al saggio di terza media, nel quale cantò e suonò una canzone scritta da lui stesso, che parlava della sua situazione emotiva.
Una cosa che abbiamo notato a conclusione della chiacchierata e che anche i professori ci hanno riferito, è stata il silenzio e l'attenzione continua che siamo riusciti a sostenere per ben due ore di fila... Questo probabilmente era dovuto al linguaggio, attuale e vicino al nostro, usato da lui durante l'incontro. Sin dall'inizio Marco ci ha suscitato emozione e interesse per l'argomento trattato, inserendo nel programma alcune canzoni e coinvolgendoci attraverso dibattiti e domande.
Dopo aver fatto alcune fotografie assieme, ci siamo salutati e reciprocamente ringraziati per la piacevole mattinata passata assieme.
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