Si è concluso oggi il primo ciclo di attività previste dal progetto del Dipartimento di Diritto e di Economia del nostro Istituto intitolato “Uguali ma diverse” che ha trattato il tema della violenza sulle donne declinato nelle varie forme di violenza fisica, psicologica ed economica.
Malanova è il titolo dello spettacolo teatrale portato in scena dalla Compagnia Sciara progetti nell’Aula magna dell’Istituto e recitato dall’attore e regista Ture Magro. E’ la malanova (cattiva notizia)... un pugno nello stomaco... una storia vera:
È primavera, a San Martino di Taurianova, in Calabria. Anna Maria ha tredici anni e si innamora di un ragazzo più grande. Al solo pensiero di un bacio, i brividi corrono lungo la sua schiena e accetta di salire sull'auto del "fidanzato". La bambina sogna l'amore, ma si trova in un incubo: in un casolare abbandonato tre uomini abusano di lei. Comincia una notte di dolore e silenzio lunga tre anni, durante i quali le saranno rubate l'adolescenza, la voglia di vivere, la dignità.
Una storia però fatta anche di coraggio, il coraggio della denuncia e di immenso amore per una sorella più piccola che non deve subire la stessa sorte!!
Il secondo incontro, in forma di conferenza, ha avuto come relatori il dott. Massimiliano Ortolan, vice-Questore e capo della squadra mobile della Polizia di Stato di Udine, che con competenza e grande esperienza ha analizzato l’aspetto giuridico-penalistico della violenza sulle donne, enunciando i drammatici dati relativi ai femminicidi anche con riferimento alla situazione locale.
E’ stata poi la volta della dott.ssa Milica Vasic, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, che si è soffermata sul tratto psicologico delle donne violate e maltrattate, incapaci spesso di uscire da sole dalla spirale della violenza.
Ha concluso l’incontro il dott. Giuseppe Losasso, chirurgo plastico presso l’Ospedale civile di Udine che nella sua qualità di Presidente dell’Associazione “Smileagain fvg” ha illustrato l’attività di volontariato che da anni svolge l’Associazione sia nel ricostruire chirurgicamente volti e corpi delle donne “acidificate” in Pakistan ma anche e soprattutto nel portare una cultura nuova di rispetto della dignità della donna. Ha infatti concluso il suo intervento raccontando che pochi anni fa in Pakistan è stata introdotta una pena molto severa per chi getta acido su di una donna, pena che può arrivare sino all’ergastolo.
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