Metti una sera d’autunno con il cielo limpido, metti la curiosità per l’astronomia, metti alcuni telescopi portati da ragazzi e prof ed ecco svelarsi le meraviglie del firmamento.
Lo scorso 3 ottobre gli studenti delle classi 5A-5B LSM, accompagnati dai proff. Cettolo, Giangrandi e Milan hanno dato vita ad una serata astronomica nel parco stesso del Malignani. Altri colleghi si sono uniti al gruppo attirati dal programma della serata. Anche l’ex Dirigente del nostro Istituto, prof. Andrea Carletti, si è aggregato alla squadra e ha partecipato alle osservazioni dei corpi celesti.
L’iniziativa, collegata a un progetto didattico sviluppato nel precedente anno scolastico e dedicato al cosmo di Galileo, mirava a valorizzare i telescopi che svariati allievi posseggono a casa e che non sempre vengono sfruttati appieno nelle loro potenzialità: è bastato qualche piccolo consiglio da parte dei docenti, qualche dritta per riconoscere le costellazioni del cielo ed ecco che gli studenti stessi si sono messi alla ricerca dei corpi celesti in una simpatica sfida.
Dopo una breve presentazione delle caratteristiche degli strumenti in dotazione per la serata, è iniziata la fase osservativa. Nonostante le luci della città ormai rendano difficoltosa l’osservazione del cielo profondo, è stato possibile osservare una nutrita serie di oggetti. Siamo partiti dalla Luna passeggiando con lo sguardo nel Mare della Tranquillità e in quello della Serenità. Armati di mappa lunare siamo poi andati alla ricerca dei crateri di Archimede, di Aristotele, di Eudosso, dei Monti Appennini e non solo. Il pianeta Giove con i suoi quattro satelliti scoperti da Galileo ha offerto uno spettacolo straordinario: vedere levitare nel campo visivo questa delicata sfera di gas attraversata da due fasce colorate è come una magia. E che dire di Saturno con il suo anello che lo circonda come un’aureola! Di tanto in tanto la voce del prof. Giangrandi – a spiegare le caratteristiche dei corpi celesti – interrompeva la concentrazione di chi con l’occhio fisso sull’oculare mirava un dettaglio o seguiva una fioca luce. Poi a seguire altri oggetti celesti: l’ammasso globulare M13 composto da mezzo milione di stelle, la nebulosa planetaria M57, stelle doppie e stelle quadruple, e poi ancora le stelline dell’ammasso aperto delle Pleiadi, fino ad arrivare alla galassia di Andromeda M31 lontana da noi oltre due milioni e mezzo di anni luce. L’Universo si è svelato almeno un poco grazie a telescopi amatoriali, affascinando e lasciando intravedere la sua immensità.
Pur rimanendo fermi quattro ore dietro ai telescopi, abbiamo viaggiato per milioni di anni luce. Erano quasi le undici di sera quando le nuvole sono sopraggiunte a interrompere il nostro viaggio: era ora di smontare gli strumenti e di tornare a casa con i ricordi di una piacevole ed interessante serata.
A chi desidera approfondire temi di astronomia ricordiamo che al Malignani esiste il Gruppo di Astronomia: tutti gli interessati possono contattare la prof.ssa Antonella Burba (antonella.burba@malignani.ud.it).
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