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Il Malignani cresce

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L’istituto superiore più grande di Udine continua a crescere. L’enorme Isis Malignani, il prossimo anno scolastico, scalerà la vetta della classifica nazionale delle scuole per numero di iscritti, diventando la più grande d’Italia.

L’ormai gigantesco istituto a settembre conterà ben 27 nuove classi prime, un numero ingente, dovuto a una crescita importante di richieste di iscrizione alla scuola. I lavori per predisporre gli spazi necessari ad accogliere in presenza, tra circa un mese, le 117 classi che andranno a comporre l’istituto procedono febbrilmente, senza sosta: si è lavorato persino a Ferragosto. «L’intero corpo C, tre piani, sono interessati da lavori di adeguamento sismico. Circa ventisei aule, dunque, non saranno fruibili a settembre. Avremo però 28 classi in più nella sede centrale e tre in più nella succursale di via Zugliano», spiega il vicepreside del Malignani, Fausto Senatore.

Le nuove aule messe a disposizione per la didattica, ricavate dagli spazi delle officine, dell’ex falegnameria e dai sotterranei della scuola, saranno ampie: «Ci permetteranno di ospitare classi con un grande numero di alunni nel rispetto del distanziamento. È un dato rilevante perché le nuove classi prime sono numerose, ne abbiamo due da 28 alunni, tante da 26», afferma Senatore.

L’aumento di locali a disposizione della scuola al netto dei lavori in corso e del trasferimento in una nuova sede dell’istituto tecnico superiore Mits, in più, permetterà alla scuola un’organizzazione più lineare dell’anno scorso. In aggiunta ai classici rientri pomeridiani, la scuola aveva introdotto un turno pomeridiano per alcune classi. Una volta alla settimana tutte le quarte, le quinte e alcune terze dovevano frequentare la scuola nel pomeriggio invece che al mattino per incastrare in maniera opportuna tutte le necessità di aule. Quest’anno, invece, il turno pomeridiano toccherà solamente alle quinte.

E mentre al Malignani si prevede che le nuove 31 aule siano allestite con Wifi, proiettori, e pronte all’uso tra fine mese e inizio settembre, c’è forte preoccupazione all’Isis Stringher per la mancanza di aule. L’anno scorso l’istituto era partito in uno stato di emergenza, con la scuola in debito di più di dieci aule: a inizio anno scolastico pure gli spogliatoi dei laboratori della scuola erano stati utilizzati come spazi didattici. Una struttura temporanea, una specie di container che deve contenere una decina di aule, sarebbe dovuto arrivare alla scuola a metà luglio. Non è arrivato. E ora si teme la corsa contro il tempo per settembre.«I lavori esterni per l’arrivo del prefabbricato sono partiti a inizio agosto. I lavori di edilizia leggera per ricavare altri spazi didattici all’interno della scuola invece non hanno ancora preso avvio. Ci viene garantito che tutto sarà pronto per l’avvio dell’anno scolastico ma i lavori procedono a rilento. I ritardi pare siano connessi a problemi nel reperire l’acciaio», afferma la dirigente scolastica dello Stringher, Monica Napoli, che non nasconde la sua preoccupazione per i ritardi: l’inizio dell’anno scolastico è sempre più vicino e i locali, una volta ultimati, saranno da sanificare e allestire con gli arredi scolastici per renderli fruibili.

«Il primo collegio docenti sarà il primo settembre. Avremo poi gli esami di idoneità e un programma di preaccoglienza nei primi giorni di settembre. Ci sarebbe piaciuto accogliere i docenti e i ragazzi in spazi già predisposti, non in un cantiere», conclude sconsolata la dirigente. —

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