Un'interessantissima indagine sulla didattica a distanza al Malignani, nata da una lodevole iniziativa dei rappresentanti degli studenti e delle studentesse del nostro Istituto, ci racconta cosa pensano i ragazzi e le ragazze della DAD.
Studenti e studentesse sono stati invitati a rispondere ad alcune domande tramite un apposito forms sulla piattaforma in dotazione alla scuola e in ben 270 hanno aderito all'iniziativa. Dalla lettura delle risposte emerge un sostanziale equilibrio tra la voglia di contatti umani e la paura del contagio, tra la comodità dello stare a casa e il desiderio di normalità e socializzazione.
La prima domanda è stata: "viste le difficoltà della DAD, ti sentiresti più a tuo agio a fare lezione da scuola? Alcune risposte: “preferisco la normalità. È difficile fare lezione "seriamente" in DAD, a causa dei vari problemi dovuti alle connessioni ecc. I vantaggi possono essere che non ci si deve spostare a scuola, che basta stare a casa davanti al pc e può essere più comodo, ma preferisco la scuola in presenza”. “Vista la situazione in cui ci troviamo, ritengo che la DAD sia la soluzione migliore e la più sicura al momento”. “Sono spaventata dal virus. Non vorrei essere obbligata a ritornare in presenza una o due settimane per poi riprendere in DAD e magari ritrovarmi contagiata”.
Successivamente, alla domanda “che problemi hai potuto rilevare durante il periodo di didattica a distanza?” Le risposte sono state varie: difficoltà di connessione, facilità di distrazione, ansia, mole maggiore di lavoro, affaticamento da schermo, mancanza di socializzazione.
Da questionario è risultato che i punti di forza della DAD sono stati individuati nella comodità di non doversi spostare, nel poter evitare rischi di contagio, nel potenziamento delle proprie competenze informatiche, mentre i punti deboli sono risultati principalmente legati alla difficoltà di connessione, alla mancanza di socialità e alla stanchezza provocata dall'alto numero di ore davanti allo schermo.
Alla domanda “Cosa pensi che la scuola possa imparare da questa esperienza di DAD?” Le risposte hanno spaziato dall'occasione per la scuola di rinnovarsi dal punto di vista dell'integrazione con le nuove tecnologie, al “la didattica non è solo "professore in cattedra e alunni che ascoltano nozioni" ma deve avere la capacità di adattarsi e rinnovarsi in base agli alunni e alla situazione”.
Alla domanda “cosa hai potuto imparare dalla tua esperienza in DAD?” molti hanno risposto che hanno aumentato le loro competenze digitali e hanno imparato a organizzare meglio il proprio lavoro.
E veniamo all'ultima domanda, sui consigli da dare alla scuola in merito all'organizzazione delle attività didattiche. Le risposte hanno spaziato da interessanti e dettagliati suggerimenti tecnici, alla richiesta di maggior attenzione agli orari e alla mole di compiti da parte dei professori, a entusiastici “nessun consiglio, va benissimo così”.
In conclusione, i pareri sono davvero diversi, ma con un certo equilibrio numerico tra le posizioni opposte.
Moltissime, anzi, la maggior parte delle risposte sono frutto di una seria e sentita riflessione che i ragazzi e le ragazze della nostra scuola hanno fatto su questo momento particolare che stiamo vivendo.
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